Intelligenza Artificiale
OpenAI lancia una piattaforma di recruiting con AI per sfidare LinkedIn

Nasce la OpenAI Jobs Platform, un servizio di hiring basato sull’AI in arrivo entro metà 2026, con certificazioni e partnership per formare talenti e collegarli alle aziende, entrando in concorrenza con LinkedIn.

OpenAI ha annunciato lo sviluppo di una piattaforma di assunzione basata sull’intelligenza artificiale per mettere in contatto aziende e candidati, un servizio che la porterà in concorrenza diretta con LinkedIn. Il prodotto si chiamerà OpenAI Jobs Platform e, secondo un portavoce dell’azienda citato da TechCrunch, il lancio è previsto entro la metà del 2026.

Fidji Simo, CEO of Applications di OpenAI, ha presentato l’iniziativa in un post sul blog giovedì, spiegando che l’azienda “userà l’AI per trovare l’abbinamento perfetto tra ciò di cui le aziende hanno bisogno e ciò che i lavoratori possono offrire”. Simo ha aggiunto che il servizio offrirà un percorso dedicato a piccole imprese e amministrazioni locali per accedere ai migliori talenti in ambito AI.

Il produttore di ChatGPT afferma di collaborare con Walmart, uno dei maggiori datori di lavoro privati al mondo, sul proprio programma di certificazione e punta a certificare 10 milioni di americani entro il 2030.

OpenAI sostiene che questi programmi rientrano nel suo impegno a favore dell’iniziativa della Casa Bianca per ampliare l’alfabetizzazione all’AI. Giovedì, Altman e altri dirigenti Big Tech incontreranno il presidente Donald Trump alla Casa Bianca per discutere di intelligenza artificiale.

OpenAI è interessata a espandersi in nuovi mercati oltre alla sua offerta consumer principale, ChatGPT. In una recente cena con i giornalisti, il CEO Sam Altman ha affermato che Simo supervisionerà diverse applicazioni oltre al chatbot. Tra queste, apparentemente, rientreranno OpenAI Jobs Platform e potenzialmente altri prodotti in sviluppo, come un browser e un’app social.

È significativo che la piattaforma di recruiting di OpenAI possa metterla in competizione diretta con LinkedIn, co-fondato da Reid Hoffman, uno dei primi investitori di OpenAI. LinkedIn è inoltre di proprietà di Microsoft, il principale finanziatore di OpenAI.

Nell’ultimo anno, LinkedIn ha lavorato per integrare funzionalità di AI nella piattaforma, con l’obiettivo di migliorare il matching tra candidati e aziende.

OpenAI afferma anche che inizierà a offrire certificazioni per diversi livelli di “padronanza dell’AI” tramite la propria OpenAI Academy, un programma online lanciato lo scorso anno. Un portavoce ha dichiarato che l’azienda prevede di avviare un pilot delle OpenAI Certifications verso la fine del 2025.

Molti dirigenti tecnologici hanno espresso preoccupazioni per il potenziale impatto dell’AI su numerosi lavori tradizionali. Dario Amodei, CEO di Anthropic, ha affermato che l’AI potrebbe eliminare fino al 50% dei lavori impiegatizi entry-level entro il 2030. Nel suo post, Simo ha riconosciuto questo rischio, sottolineando che OpenAI non può impedirne del tutto gli effetti; può però contribuire aiutando le persone a diventare fluenti nell’uso dell’AI e mettendole in contatto con le aziende che necessitano di tali competenze.

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