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The Drum – Le 10 migliori pubblicità OOH dell’anno (finora)

Articolo tratto e tradotto da The Drum, che ha selezionato le migliori campagne pubblicitarie OOH del 2025 finora.

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Articolo tratto e tradotto da The Drum, che ha selezionato le migliori campagne pubblicitarie OOH del 2025 finora.
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The Drum ha stilato la lista delle 10 migliori pubblicità OOH del 2025 finora.

Canva: «Make the Logo Bigger» — Stink Studios

Stink Studios

Stink Studios

Un omaggio beffardo e meta alla richiesta più famosa del settore da parte dei clienti. Questa intelligente campagna reinventa in chiave giocosa il ciclo di feedback sul design, ricordando scherzosamente alla comunità creativa di Canva che a volte il miglior design parla da sé.

Stella Artois: «It’s Worth Taking an Elbow to the Ribs» — Grey

Grey

Grey

Stella Artois punta sul racconto cinematografico con una celebrazione ironica dei piccoli sacrifici della vita. Che si tratti di farsi largo in un bar affollato o di afferrare la pinta perfetta, questa campagna OOH evoca il fascino senza tempo del marchio e la soddisfazione che ne deriva.

Dreamies: «Cats Climb Billboards» — Adam&EveDDB

Adam&EveDDB

Adam&EveDDB

Questa simpatica trovata porta l’ossessione felina a nuove altezze, letteralmente. Con gatti tridimensionali che scalano enormi poster per raggiungere le crocchette Dreamies, è un promemoria esagerato e divertente di quanto i nostri amici pelosi possano spingersi per uno snack. Un perfetto equilibrio tra umorismo, artigianalità e personalità del brand.

McDonald’s: «Let Breakfast Speak for Itself» — Leo Burnett

Leo Burnett

Leo Burnett

In questa campagna essenziale e priva di logo, McDonald’s dimostra che la sua colazione non ha bisogno di presentazioni. Con un design minimale e immagini inconfondibili, il marchio lascia che siano i prodotti a parlare, un’ autorevole lezione di branding visivo.

Heinz: «It Has to Be Heinz» — Wieden+Kennedy London

Wieden+Kennedy London

Wieden+Kennedy London

Heinz prosegue la sua tendenza minimalista con un’esecuzione outdoor astuta che rinuncia al logo ma mantiene i segnali inconfondibili. È un’espressione fiduciosa del riconoscimento del marchio guadagnato in oltre un secolo di onnipresenza culturale.

Actimel: «The Ravages of Winter» — BETC

BETC

BETC

Actimel affronta con ironia e attenzione la fatica che può provocare l’inverno e mostra come un piccolo aiuto possa fare la differenza. Con metafore visive furbe e un sorriso alle difficoltà quotidiane, la campagna avvolge il messaggio funzionale con calore e arguzia.

Netflix: «Knitted Billboard for The Thursday Murder Club» — Meanwhile

Meanwhile

Meanwhile

Netflix si mette all’opera con un cartellone tattile fatto a mano: un manifesto lavorato a maglia che dà vita a The Thursday Murder Club. La texture e la cura artigianale della campagna rispecchiano l’atmosfera accogliente del crime show, dimostrando che la narrazione può vivere potentemente tanto nel filo quanto sullo schermo.

Lynx: «Scratch and Sniff» — Lola Mullen Lowe

Lola Mullen Lowe

Lola Mullen Lowe

A prima vista, questi cartelloni Lynx sembrano i classici annunci di biancheria intima: bianco e nero, addominali scolpiti, boxer attillati. Ma stampato direttamente sui boxer c’è qualcosa di inaspettato: inchiostro profumato. Sfregando la stampa, emerge la fragranza, trasformando il cartellone in una demo di prodotto immediata.

Ocado: «Shopping List Stories» — Uncommon

Uncommon

Uncommon

 

Momenti quotidiani prendono vita in questa campagna outdoor sentita che trasforma la semplice lista della spesa in una finestra sulla vita moderna. Ogni poster mette a fuoco la lista scritta a mano di un diverso cliente, un piccolo ma intimo ritratto di chi sono e di cosa conta per loro. È storytelling umano e semplice al suo meglio.

Oura: «Gives the Finger to Aging Tropes» — Nice&Frank

Nice&Frank

Nice&Frank

Audace, spiritosa e non timorosa nel sovvertire le convenzioni, la campagna di Oura sfida le solite narrative obsolete sull’invecchiamento e il benessere. Il marchio utilizza humor tagliente e visual decisi per ricordare al pubblico che sentirsi bene non è questione di età, ma di energia, mentalità e conoscenza di sé.

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