Olio EVO italiano in crisi: la ricerca HonestFood-LIUC svela i nodi critici della filiera e le strategie per rilanciare il made in Italy.
Olio EVO Italiano in Crisi: HonestFood e LIUC Presentano la Ricerca sulla Filiera dell’Extravergine
Il settore dell’olio extravergine di oliva italiano affronta una crisi profonda che ha dimezzato la produzione nazionale negli ultimi trent’anni. L’Osservatorio HonestFood-LIUC presenta lunedì 13 ottobre a Milano i risultati della prima ricerca completa sulla filiera dell’EVO italiano, evidenziando le criticità di un comparto simbolo del Made in Italy.
La Crisi dell’Olivicoltura Italiana: Dati Allarmanti
La produzione di olio extravergine italiano ha subito un crollo drammatico: in trent’anni si è quasi dimezzata, mentre competitor internazionali come Spagna, Turchia e Tunisia hanno conquistato quote di mercato significative con strategie aggressive e prezzi competitivi.
“L’olio italiano è un patrimonio da difendere”, dichiara Giacomo Pedranzini, presidente di HonestFood e amministratore delegato di Kometa. “Accanto alla contrazione produttiva, pesa la perdita della proprietà dei grandi marchi storici italiani, da Bertolli a Sasso, da Carapelli a Berio, oggi in mani estere”.
Filiera Frammentata e Distribuzione del Valore
L’olivicoltura italiana presenta una struttura estremamente frammentata, composta da migliaia di piccole realtà produttive spesso localizzate in aree marginali. Questa polverizzazione riduce drasticamente il potere contrattuale dei produttori.
La ricerca dell’Osservatorio HonestFood-LIUC rivela come nelle produzioni di base italiane la maggior parte del valore rimanga in agricoltura, mentre nei segmenti premium la distribuzione assorbe fino al 50% del valore totale.
Variabilità dei Prezzi e Promozioni Aggressive
L’indagine evidenzia una variabilità dei prezzi dell’olio EVO fino al 50% per lo stesso prodotto tra diversi canali distributivi. Le vendite sottocosto e l’uso massiccio di promozioni penalizzano ulteriormente le produzioni di qualità.
Tecnologie Innovative per la Tracciabilità
Le tecnologie blockchain per la tracciabilità dell’olio rappresentano una soluzione concreta per garantire trasparenza ai consumatori. Realtà virtuose come Alce Nero, Finoliva e Megamark dimostrano come sia possibile offrire garanzie reali sull’origine e qualità del prodotto.
Comportamenti dei Consumatori: Qualità e Territorio
Il sondaggio condotto su oltre 200 consumatori rivela che i criteri principali nella scelta dell’olio extravergine sono qualità, prezzo e provenienza delle olive. Il territorio rappresenta un fattore differenziale decisivo.
Il 69% dei consumatori preferisce un EVO realizzato con metodi tradizionali legati al territorio rispetto a uno focalizzato esclusivamente sulla sostenibilità, dimostrando come il “traditional halo” superi il “sustainability halo”.
L’Evento di Presentazione
L’incontro di presentazione della ricerca si terrà lunedì 13 ottobre alle 17:00 presso Palazzo Bovara in Corso Venezia a Milano. L’evento, moderato da Angelo Frigerio di Alimentando, vedrà la partecipazione di esperti del settore tra cui:
- Mariella Cerullo (Oleificio Zucchi)
- Roberta de Natale (Crai)
- Luigi Caricato (Progetto Olio Officina)
- Emanuele Plata (Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio)
- Paolo Mamo (PLEF)
- Matteo Scibilia (EPAM/FIPE Milano)
Verso un Modello Sostenibile per l’Olio Italiano
L’obiettivo dell’Osservatorio HonestFood è promuovere una distribuzione più equa del valore nella filiera agroalimentare, superando il modello orientato esclusivamente al prezzo più basso per abbracciare qualità e sostenibilità.
Come sottolinea la professoressa Chiara Mauri, direttrice dell’Osservatorio HonestFood-LIUC: “È necessario costruire modelli più equi, capaci di salvaguardare la nostra agricoltura e restituire dignità al lavoro nei campi”.
La ricerca rappresenta un primo passo verso la valorizzazione dell’olio extravergine italiano e la costruzione di una filiera più sostenibile ed equa per tutti gli attori coinvolti.